Se una notte d'inverno un istituto ...

    Titolo UdA: Se una notte d’inverno un istituto …
    Grado di scuola : Tutti quanti
    Istituto : La Rete di Scuole dei Curricoli Digitali

    Il racconto di un’esperienza di Rete di scuole diverse e lontane


    IN SINTESI

    Se una notte d’inverno un istituto, fuori dall’abitato piemontese, ricercando curricoli digitali, senza temere la fatica e le difficoltà, sperimenta dal basso dove l’ombra del dubbio si addensa, in una rete di scuole che si allacciano, in una rete di scuole che condividono, su una formazione illuminata dall’Europa, intorno a un format vuoto, quale esperienza laggiù attende la fine?

    L’idea del celebre romanzo di Italo Calvino a fare da scaletta al racconto di un’esperienza di Rete di scuole diverse e lontane.


    PERCORSO DIDATTICO

    Se una notte d’inverno un istituto, fuori dall’abitato piemontese, ricercando curricoli digitali, senza temere la fatica e le difficoltà, sperimenta dal basso dove l’ombra del dubbio si addensa, in una rete di scuole che si allacciano, in una rete di scuole che condividono, su una formazione illuminata dall’Europa, intorno a un format vuoto, quale esperienza laggiù attende la fine?

    I dieci capitoli del celebre romanzo di Italo Calvino, opportunamente adattati, fanno da scaletta al racconto di un’esperienza di Rete di scuole diverse e lontane.

    «Se una notte d’inverno un istituto»

     

    WikiHow. Come fare a … lavorare in modo collaborativo alla creazione di antologie online, multimediali e interattive, utilizzando contenuti culturali digitali esistenti e creandone di nuovi, con valenza interdisciplinare e trasversale, di facile replicabilità, creati dagli studenti guidati dagli insegnanti?

    L’esperienza di Antologie 2.0 – Curricoli digitali può dare qualche indicazione, un’esperienza che si propone  lo sviluppo di una personalità docente arricchita dalla progettazione partecipata e collaborativa e dalla ricerca-azione-formazione; lo sviluppo di competenze transdisciplinari: digitali, di comunicazione, di lettura e scrittura collaborativa, di cittadinanza, personale e sociale e imparare ad imparare; la disseminazione, la trasferibilità a livello nazionale con la creazione di format di progettazione, valutazione, documentazione e monitoraggio operando su piattaforma condivisa e attraverso incontri condivisi in modalità sincrona in presenza o on line.

    Si vogliono qui evidenziare i nodi dell’esperienza, i focus attorno ai quali sette istituti di Piemonte, Lombardia, Trentino, Toscana e Marche stanno costruendo una Rete di esperienze, lasciando il compito di una narrazione più dettagliata al portale dedicato al progetto (https://curricolidigitali.it/)

     

    «Fuori dall’abitato piemontese»

    L’IC di Govone (in provincia di Cuneo), che è stata nominata nel 2019 Scuola Polo regionale per Avanguardie educative per l’idea CDD, Contenuti digitali integrati e scrittura collaborativa, è l’istituto che ha dato il via al progetto e alla Rete di Scuole partecipando al bando del MIUR e scommettendo sulla propria capacità di catalizzare esperienze didattiche innovative.

    «Ricercando curricoli digitali»

    Ma quali esperienze?

    La scuola capofila si orienta subito verso i curricoli digitali, percorsi didattici dalle precise caratteristiche:

    -  progettati per sviluppare competenze digitali;

    - di facile replicabilità, utilizzo e applicazione;

    - necessariamente verticali (su più anni di corso e/o su più livelli di istruzione);

    - con forti elementi di interdisciplinarità e trasversalità curricolare;

    - declinati attraverso modalità di apprendimento pratico e sperimentale, metodologie e contenuti a carattere altamente innovativo;

    - tesi ad accelerare e aumentare l'impatto verso il rinnovamento delle metodologie didattiche;

    - scalabili a tutta la scuola ed al sistema scolastico.

    «Senza temere la fatica e le difficoltà»

    Naturalmente il cammino si presenta accidentato: richiede fatica, impegno, costanza.

    Si contattano più scuole che, dopo aver in un primo momento accettato, rinunciano, lasciando alla scuola capofila l’arduo compito di cercarne altre. Non è impresa facile, ma nel mondo scolastico (e nella vita) vige una legge non scritta: ‘se cerchi qualcuno che faccia qualcosa, chiedi a chi è già impegnato’. E così accade.

    «Sperimenta dal basso dove l’ombra del dubbio si addensa»

    La sperimentazione è uno degli elementi cardine del progetto: una sperimentazione continua, calata nel contesto, che si adatta alle mutate situazioni e condizioni, che mette in campo gli sforzi dei docenti per la costruzione di percorsi innovativi praticabili e possibilmente replicabili.

    Ogni anno un docente si trova a lavorare con persone diverse, cambiate dal contesto e dalla contemporaneità: sperimentare non è un’opzione, è una necessità.

    «In una rete di scuole che si allacciano»

    Si forma quindi una Rete di scuole: all’IC ‘Govone ‘si allacciano’, in ordine di prossimità, l’IC di Corso Vercelli di Torino, l’Istituto ‘Luca Pacioli’ di Crema, il liceo ‘Andrea Maffei’ di Riva del Garda, il liceo ‘Fabio Filzi’ di Rovereto, l’IC ‘Baccio da Montelupo’ di Montelupo F. e l’IC ‘G. Solari’ di Loreto.

    Sono sette scuole che cominciano a conoscersi attraverso i primi video incontri, superando le prime diffidenze e provando a confrontarsi, pur a piccoli passi.

    «In una rete di scuole che condividono»

    Una Rete di scuole può contare sulla Rete di interconnessioni: ecco quindi che parte integrante del progetto è la costruzione di una piattaforma web in grado di:

    • dare visibilità al progetto ‘Antologie 2.0’;
    • condividere le esperienze delle singole scuole;
    • interagire grazie a spazi dedicati;
    • collaborare nella costruzione delle singole sezioni;
    • crescere nella formazione e nella professionalità.

    La piattaforma, un mix tra CMS e LMS, aiuta i docenti a mettersi in gioco, a rivedere le proprie convinzioni, a ritornare sui propri passi: ognuno sperimenta, in questa Rete, grazie al contributo degli altri, si possono prendere strade inaspettate e inesplorate.

    «Su una formazione illuminata dall’Europa»

    L’esperienza ci insegna che ogni progetto implica una formazione continua: apprendere ad apprendere è una lezione valida per docenti e studenti (ma – crediamo – per tutti).

    Quindi il progetto si poggia su una solida formazione relativa ai framework in grado di illuminare il percorso, framework che l’Europa propone all’attenzione di ogni tipo di formazione e sui cui l’Europa ragiona, modifica e investe da anni.

    In particolare ci si orienta sul quadro di riferimento per le competenze digitali dei cittadini (le cosiddette DigComp 2.1) e sul framework DigCompEdu, rivolto agli educatori a tutti i livelli di istruzione.

    «Intorno a un format vuoto»

     

    La Rete degli Istituti aderenti ha costruito, quindi, uno strumento sul quale ideare percorsi che lavorano su contenuti, utilizzando strumenti tecnologici per potenziare competenze trasversali, specifiche e digitali soggette a valutazione e valorizzazione.

    Il format, nelle intenzioni, vuole essere flessibile, adattabile ad ogni grado scolastico e facilmente utilizzabile per costruire attività progettuali e laboratori didattici.

    Il format si articola in otto voci che intendono dare un quadro d’insieme del percorso didattico.

    1. Le attività didattiche "dove si descrivono le attività che costituiscono il progetto".
    2. I.L.V. "dove si descrive la tipologia del lavoro didattico" (in riferimento al modello didattico ILV - Informazione Laboratorio Verifica’ proposta alla fine degli anni ’90 dal gruppo di Umberto Margiotta – U.Margiotta, Riforma del curricolo e formazione dei talenti, Armando Editore Roma, 1997).
    3. Le competenze "dove si descrivono le competenze che si intendono potenziare", facendo riferimento alle competenze proposte dai documenti ministeriali e dalle proposte europee (Competenze chiave, LifeComp).
    4. Le competenze DigComp "dove si descrivono le competenze digitali che si intendono verificare".
    5. I livelli DigComp2.1. "dove si individuano i livelli di padronanza per ogni competenza" (utilizzando, per questo, i livelli proposti dal documento europeo e/o la riscrittura fatta dal gruppo della prof.ssa Sandra Troia).
    6. Gli strumenti "dove si descrivono gli strumenti che vengono utilizzati"
    7. I materiali didattici prodotti "dove si descrivono i materiali prodotti dell'UdA"
    8. Le modalità di valutazione "dove si descrivono le modalità di valutazione e valorizzazione da applicare"

    «Quale esperienza laggiù attende la fine?»

    È la fase operativa, in cui ora ogni scuola appartenente alla Rete lavora, sperimenta, ripensa percorsi didattici che parlano un linguaggio comune, pur nella diversità di gradi e di contenuti.

    Anche qui gli esempi sono più efficaci di ogni spiegazione e si rimanda al Portale del progetto: https://curricolidigitali.it/percorsi.

    Se una notte d’inverno un istituto, fuori dall’abitato piemontese, ricercando curricoli digitali, senza temere la fatica e le difficoltà, sperimenta dal basso dove l’ombra del dubbio si addensa, in una rete di scuole che si allacciano, in una rete di scuole che condividono, su una formazione illuminata dall’Europa, intorno a un format vuoto, quale esperienza laggiù attende la fine?


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    Il format riassuntivo

    Competenze DigComp 2.1

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